Presentazione

Nel territorio è presente una realtà universitaria (Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale) che ha generato, oggi, per le istituzioni pubbliche, un impatto determinante sullo sviluppo locale in termini di innovazione tecnologica. L'Abbazia di Montecassino, come polo d’attrazione storico-culturale,  costituisce un fondamentale richiamo turistico a livello internazionale ed è da stimolo, a livello locale,  all’organizzazione di eventi, di attività culturali e formative. Grazie all' abbazia di Montecassino, ai cospicui resti archeologici, alle numerose testimonianze artistiche medioevali, alle sue sorgenti (le più grandi d'Europa), il contesto territoriale ha tutte le caratteristiche per rafforzare la sua variegata vocazione turistica. Nel territorio è presente la Fondazione Exodus con una sua comunità, la cui mission originaria, la prevenzione e cura della grave marginalità sociale, si è perfezionata con la proposta di una nuova sfida, quella dell'emergenza educativa. L'istituzione scolastica ha costruito, in questi ultimi anni, un rapporto di partnership con tale ente morale: una sinergia che si traduce in vantaggio peculiare per gli studenti e il territorio. Ultima città del Lazio meridionale, Cassino, attraversata da una delle arterie di circolazione stradale più importanti d’Italia, vanta infine una posizione molto favorevole: con i suoi 80 Km a nord di Napoli e 150 Km a sud di Roma viene spesso definita la “Porta del Sud”, a evidenziare la sua posizione storicamente strategica per le comunicazioni tra l’Italia meridionale e l’Italia centrale.

Il territorio ha subito nel tempo profonde trasformazioni: caratterizzato agli inizi degli anni ’60 da attività agricole prevalenti,  tra gli anni ’60 e ’70 ha conosciuto una fase  di rapida e profonda trasformazione industriale, soprattutto con l'insediamento degli stabilimenti della casa automobilistica italiana FIAT e del suo indotto, promosso ed assistito dalla Cassa del Mezzogiorno. La terza fase, più recente, è iniziata negli anni ’80 con un rallentamento della crescita ed una maggiore incertezza circa le prospettive di sviluppo economico. In sintesi  l'economia industriale locale è sempre stata collegata all'economia industriale nazionale, in particolar modo del settore Automotive, pertanto il territorio ne beneficiava solo nel momento in cui quel particolare settore era in crescita. Il passaggio all’economia dei servizi, integrativa di quella industriale, avvenuto negli anni ’90, ha permesso di concentrare l’attenzione sul tema dello sviluppo locale, senza tuttavia riuscire ad alimentare una propria indipendenza imprenditoriale, ad esempio attraverso attività innovative  e a forte sostenibilità ambientale. L'economia terziarizzata (il turismo, il commercio, la cultura, i sevizi alle imprese e alla persona) seppur presente nel territorio, non sembra aver offerto da sola una valida alternativa. Negli ultimi anni, a seguito soprattutto delle ondate migratorie che hanno investito l'intero paese, anche questo territorio ha conosciuto il fenomeno dell'immigrazione. La stragrande maggioranza di immigrati vi si riversa alla ricerca di un lavoro che consiste essenzialmente in attività di bassa manovalanza nel settore agricolo ed edile per gli uomini e di assistenza agli anziani o collaborazione domestica per le donne. Gli immigrati extracomunitari rappresentano circa il 5% della popolazione residente (dati ISTAT 2016). Essi provengono essenzialmente dai paesi dell'Est europeo (albanesi e ucraini in particolare), del Nord Africa (Marocco) e Cina. Ad aggravare una situazione di crisi generalizzata è intervenuta la pandemia da SARS-Cov2, che negli ultimi due anni ha inciso profondamente sul sistema economico e sociale, generando situazioni di forte disparità ed emergenziali, anche a livello educativo.

L’attesa di una forte ripresa post-pandemia nei settori secondario e terziario, la possibilità di un concreto rilancio dell’economia del territorio, deve necessariamente procedere di pari passo con una rinascita culturale, che riconosca nella scuola il centro propulsore di azioni volte a promuovere e garantire un’istruzione di qualità. I giovani, psicologicamente provati e indeboliti da lunghi mesi di isolamento, disorientati dalle paure e dalle incertezze del futuro, hanno riportato cicatrici profonde che la scuola è chiamata a sanare attraverso interventi mirati che non lascino indietro nessuno. È necessario abbattere le disuguaglianze socio-culturali che hanno pesantemente colpito la parte più fragile della popolazione scolastica e tornare ad essere una comunità educante inclusiva per tutti. La grande sfida sarà dunque quella di  offrire nuove e ambiziose opportunità e prospettive: costruire un forte senso di appartenenza al proprio territorio che apra tuttavia la dimensione locale ad una visione globale del mondo, orientata sui grandi temi dell’ambiente, dello sviluppo sostenibile, dell’intercultura.

Dati importati da Scuola in Chiaro.